Recruitment: il marketing come strumento nel processo di selezione

Lo abbiamo già sentito dire più e più volte e anche noi in questo blog ne siamo assolutamente convinti: il recruitment di oggi e quello futuro sono molto diversi dal recruitment del passato. In un’economia internazionale in forte espansione, caratterizzata da una maggiore flessibilità, dalla globalizzazione in ogni settore, dove un’impresa può localizzare i posti di lavoro in ogni angolo del mondo, i migliori talenti non sono solo corteggiati da più aziende nella loro città, ma da più Società in tutto il Paese e persino nel mondo. Oltre a queste opzioni, i migliori talenti  possono anche scegliere di avviare un’azienda in proprio, o di lavorare come professionisti nel settore di loro competenza. Quando il mercato del lavoro è così in fermento, e le regole del recruitment così cambiate nel corso degli ultimi 10 anni, ti occorreranno degli strumenti molto efficaci per  catturare e tenere viva l’attenzione dei candidati migliori. Benvenuti nel marketing del recruitment!

Cos’è il marketing del recruitment?

Il marketing del recruitment non consiste solamente nelle attività di branding dell’azienda durante il processo di selezione. Né l’azienda basa esclusivamente l’avvio del processo di selezione sulla sezione del sito web dedicata alle offerte di lavoro. Né tantomeno utilizza solo campagne di email marketing. È tutto questo e molto altro. Il marketing del recruitment è una strategia di selezione ampia, che utilizza una vasta varietà di canali e metodi diversi. Il tutto al servizio della conversione dei contatti pervenuti in possibili candidati validi, così come il marketing tradizionale si concentra sulla conversione dei clienti potenziali. Quelle che seguono sono solo alcune delle componenti sulle quali è basato il marketing del recruitment, anche se le attività che possono essere incluse in tale forma di marketing sono infinite.

  1. Descrizioni del lavoro ben scritte

Sottolineiamo questo con i nostri clienti ogni volta che possiamo: non ti stai facendo alcun favore con descrizioni di lavoro vaghe, eccessivamente generiche, che assomigliano più ad una lista della spesa. Devi far capire bene di cosa si tratta, delle mansioni richieste, delle abilità che la mansione richiede, delle attività che il candidato prescelto dovrà svolgere una volta assunto. Se le descrizioni del tuo lavoro non sono stellari, correggile.  Adesso!

  1. Un sito web con un’accattivante sezione dedicata alle offerte di lavoro

Quando potenziali candidati desiderano compilare il form per candidarsi ad una posizione aperta presso la tua azienda, il tuo sito web  è uno dei primi posti in cui andranno a cercare maggiori informazioni. Il tuo sito dovrebbe essere professionale, ben strutturato, informativo e perfettamente in linea con il tuo brand. Oltre a tutto ciò, la sezione dedicata alle offerte di lavoro dovrà essere sempre aggiornata ed estremamente coinvolgente. Un monologo dal reparto risorse umane non è coinvolgente, mentre lo è un dialogo diretto con le persone interessate. Il contenuto interattivo è un’arma segreta che, però, viene raramente utilizzata per catturare l’attenzione dei candidati. E questo è un peccato, vista l’intensa competizione che c’è nel mercato per accaparrarsi i migliori talenti. L’interattività crea entusiasmo e la voglia di entrare in relazione sempre più profonda, crea maggiore interesse verso un annuncio di lavoro, verso una proposta professionale, verso un post all’interno di un blog o verso un qualsiasi altro luogo in cui potresti attirare il tuo candidato. Perciò, infografiche, quiz e video sono tutte forme validissime di contenuti interattivi, molto coinvolgenti, condivisibili e più idonei a catturare e a mantenere l’interesse dei potenziali candidati, rispetto alle piatte pagine di testo.

  1. Sviluppo e posizionamento di un brand aziendale attraente

I dipartimenti di marketing hanno capito da tempo l’importanza che ricopre l’avere un brand aziendale attraente e pervasivo. Dagli archi dorati di McDonald’s al suadente logo Apple, i marchi di maggior successo sanno che stare al vertice della concorrenza significa non solo fornire i prodotti desiderati, ma anche essere noti per saperlo fare. I responsabili delle risorse umane devono prendere atto e tener conto dell’impatto che un forte brand aziendale può avere nelle loro strategie di marketing del recruitment. Questo spostamento probabilmente incoraggerà un cambiamento nelle qualità che un bravo selezionatore deve possedere ora. Per creare campagne di recruitment per un determinato brand e coltivare efficacemente relazioni a lungo termine con i talenti giusti, nuove competenze devono entrare nel bagaglio professionale di un professionista addetto alle selezioni. Mi vengono in mente le competenze legate al branding, alla messaggistica, alla generazione e allo sviluppo dei nuovi contatti, al marketing dei contenuti, all’e-mail marketing, ai social media.

  1. Generare la domanda attraverso campagne e-mail e risorse web mirate

Di nuovo, interagire con costanza con i potenziali candidati, li tiene nel tuo bacino, dal quale si può attingere poi quando occorre. Utilizza i social media per tenerti sempre in contatto con loro, fai campagne di  e-mail marketing per tenere alto il tuo interesse nei loro confronti. Per ottimizzare le tue interazioni, devi però conoscere il tuo pubblico. Prendi allora spunto dallo storico delle tue interazioni con loro, carpisci ogni singola informazione utile quando navigano nel tuo sito web, fai una mappatura dei contenuti che hanno postato. Nel processo di selezione devi fare marketing, trovando il modo per condividere e riutilizzare i contenuti.

  1. Molto, molto altro

Non è possibile elencare tutte le attività che sono alla base del marketing del recruitment. Esistono innumerevoli modi per fare marketing del recruitment:  tutte le attività devono essere finalizzate ad attrarre candidati, a spostarli verso il tuo brand trasformandoli in dipendenti leali. Proprio come qualsiasi grande campagna di marketing, la chiave di volta qui è un approccio estremamente differenziato. Se la tua azienda si è concentrata da sempre solamente su annunci di lavoro generici, oppure solamente sugli aggiornamenti sui social media, è ora che cominci ad ampliare gli strumenti dedicati al recruitment. Potresti passare molte ore di lavoro al marketing del recruitment: per ottimizzare il tuo tempo, ma anche i costi di marketing ad esso dedicati, utilizza le tecnologie di automazione, come Cloud Jobs di Google ad esempio.

I team dedicati alla selezione dei talenti, infatti, hanno bisogno di una tecnologia per il recruitment, che supporti tutti i canali di marketing, si integri con i software di recruiting più diffusi, e fornisca informazioni dettagliate sulla strategia di acquisizione completa dei migliori profili. Tecnologia con la quale gestire gli annunci di lavoro sui vari siti internet aziendali, sui principali social network e sui vari motori di ricerca. Idonea poi a raccogliere tutti i cv inviati tramite il web, smartphone ed email, a far confluire le informazioni in un unico database al quale possono accedere tutte le funzioni aziendali coinvolte nel processo di selezione.

Perché il marketing del recruitment è importante?

Il marketing del recruitment conta non solo perché è il futuro all’interno del processo di selezione, ma anche perché consente ai professionisti di lavorare in modo più intelligente e veloce per garantirsi i migliori talenti. In un ambiente di lavoro sempre più digitale, in cui tecnologie come LinkedIn Recruiter rendono più facile raggiungere il talento passivo, e in cui la competizione fra società di recruiting è più agguerrita che mai, i selezionatori non possono permettersi inefficienze e sviste nel proprio lavoro.

L’ascesa di social network e mobile, il cambiamento nelle culture demografiche e la costanza 24/7 dell’identità e della presenza del brand, significa che abbiamo bisogno di commercializzare e indirizzare i talenti.  Un’azienda deve mantenere e rafforzare  il proprio marchio su tutte i canali, un luogo di lavoro deve trasmettere la propria cultura e renderla attraente. Così, anche il processo di selezione deve vendere al potenziale consumatore, cioè al talento da assumere, la sua “facilità d’uso” e i suoi benefici. Il marketing del recruitment è la strategia onnicomprensiva che combina il marchio del datore di lavoro ad un insieme di attività finalizzate a ricercare il talento migliore. Mediante iniziative specifiche per conquistare l’interesse e la lealtà delle persone in cerca di lavoro.

Implicazioni del marketing del recruitment

Il marketing è il futuro del recruitment, pertanto i selezionatori devono adeguare di conseguenza le proprie competenze e le pratiche di lavoro. Invece di concentrarsi esclusivamente sulle competenze di vendita, i selezionatori devono sviluppare maggiori capacità di marketing. Uno studio di Connexys, una delle maggiori piattaforme mondiali di software dedicato alla gestione del processo di selezione, ha rilevato che il 69% degli intervistati concorda sul fatto che il ruolo del recruiter si sta spostando verso quello di un marketer online. Poiché anche le aziende assumono selezionatori, coloro di questi che hanno più esperienza nel marketing sono sempre più favoriti.

Allo stesso modo, il recruitment dovrebbe divenire meno una responsabilità esclusiva del reparto risorse umane di un’azienda e più uno sforzo condiviso tra le risorse umane e i reparti marketing. Secondo il rapporto Global Recruiting di LinkedIn, nel 2017 esiste già, durante il processo di selezione, una connessione significativa tra i candidati che hanno una buona conoscenza di un determinato brand, e il brand stesso. Un marchio con forte appeal sul mercato può inoltre ridurre il turnover dei dipendenti del 28%, assicurando maggiore stabilità all’azienda. È giunto il momento che le risorse umane uniscano le proprie forze con quelle del marketing, creando una strategia integrata al servizio sia dei potenziali clienti che dei potenziali candidati.